DIARIO DI LUGLIO, E UN PO’ DI AGOSTO IN TASCA

1 luglio

-Non macerarti nel dubbio, chè la vita è tanta, chè la vita è sacra. Piuttosto, riposa.

3 luglio

-Ti ho perso per un attimo, sotto la luna piena, e ho avuto paura. In realtà non eri mai andato via, ma ero io che non ti vedevo.

-Questo luogo è un tempio. Qui ho deciso che solo le farfalle possono corrompermi, e gli occhi verdi di cui mi fido di più, mentre fiorisce per la seconda volta il glicine. Vola il viola e il falco ride. Stasera farò zucchine nella pace. Forse per questo sono felice.

17 luglio

-C’è una casa. Come sia arrivata lì non so. Forse trasportata da un uragano, come i personaggi del mago di Oz. La vedo quando lascio l’Eremhome grande, cavalcando una delle mie libellule blu. Scortata dalle lucciole, se il viaggio avviene la sera, l’aria tra i capelli mi parla di mietitura, e l’odore della terra si arrampica su su per le narici mostrandomi cartoline di campagna. L’Eremhome grande, dicevo: sì. L’Eremhome è qualsiasi luogo che mi faccia vibrare al ritmo del miracolo che è meraviglia. E ce n’è di meraviglia! Quasi in ogni luogo. È il luogo del cuore, dove adesso la pace riposa con le lavande e il roseto si prende una pausa per simpatizzare con l’erba appena falciata. Una casa speciale, quella dell’Eremhome grande, dove purtroppo il melo dalle centomila mele da un po’ non c’è più. Me la immagino rivestita di carte da parati spettacolari, con un divano di velluto rosa nel mezzo del salone e una voliera in stile liberty straripante di felci e di uccelli esotici dai mille colori. C’è una signora gnoma che la accudisce con amore. Un giorno, credo, le parlerò. Voglio proprio toccare quel divano lucido di velluto rosa. Fantasticando nella luna nuova.

-Lo spirito si manifesta attraverso la materia. La materia è anche azione. Lo sai questo, vero? Agisci di conseguenza.

-Il Maestro è una porta: non sostare, entra.

18 luglio

-Le lunghe terrazze abbellite da vasi d’incenso e portulache fucsia sembrano il luogo ideale per scrivere pensieri su pagine di diario. È proprio pensando al mio essere scintilla con i capelli raccolti in uno chignon di tulle azzurro che si è alzato il vento. Si è alzato a farmi compagnia nel momento in cui riflettevo sul fatto che magia fa rima con alchimia e io,oggi, con melodia. Non c’è foglia sfiorata dal vento che non emetta nota. Forse oggi sono sola perchè mi accorgessi di lei. Vola bassa non disdegnando il viola degli ibischi, ma poi mi si posa sul cuore e mi domanda: “ Cantiamo?”. E per me è di nuovo mistero.

-L’inferno non ha alberi.

25 luglio

-E se la corrente va via? Romanticamente black out sia!

26 luglio

-Io non li cerco, ma li trovo, i quadrifogli, ma se li cerco, comunque li trovo. Non c’è una tecnica segreta, basta guardare. Loro sono lì fermi nel prato, e si fanno trovare, se ti metti a cercare, carini e sorridenti, e pronti a saltare. Io credo che ormai li lascerò nel prato: non ho più cuore di separarli dai fratelli per metterli nel vaso. Li fotografo, li saluto e li lascio al sole.

27 luglio

-La luna si insinua nei miei pensieri. La fronte si accende e con la corona palpita. Sta cambiando,di nuovo, qualcosa. Il “ qui e ora” piccolo si fa più grande nel grande Eterno Presente.

-Io profumo, e di me il bosco.

29 luglio: pensieri in libertà

-La ciclicità può essere narrata in modo diverso.

-Oltremodo bella, di una fragilità atipica, di quelle che salvano.

-Eppure questa pioggia è proprio lei che mi protegge.

-Non so molto,ma almeno so a chi credere, forse, e sulla verità divento feroce.

31 luglio

-È per l’armonia che combatto, nella mia piccola vita.

AGOSTO: LA PRIMA LUNA

È tempo che l’arancio si sposi al rosa, mentre l’invisibile si accende all’occhio. Accedo fra mille fiammelle candide e fuori il raggio obliquo accarezza il pioppo. Credo di dovermi incontrare con chi dell’arancio ne ha fatto una professione. Io contribuirò con il rosa. Il verde brillante mi scorre nelle vene e fa la tira al torrente, oggi smeraldo.

Non riesco ad essere meno di una bambina, e questo cosa voglia dire proprio non so.

Un po’ di pailettes per accompagnare il palato, al sapore di menta, e che per piacere luccichi ben bene. Stordita da un nembo, volo raso al cuore e la parete cipria sorride.

Non mi manca l’amore per un nuovo giorno o per un nuovo inizio. Zampillerò nel prato tra il bianco dei fiori di trifoglio e poi scalerò un’edera per non deludere i ciclamini.

71 è il mio anno e non mi sorprende. Mi piaccio, anche se la bilancia dice che non dovrei. Ma io sono gemelli.

Salvami, o luna, prima che il cielo svapori davanti ai miei occhi attoniti. L’alone parla chiaro:è meraviglia. Non trattengo uno scroscio di strepitosi applausi. Ce la farò? Sì, anche stavolta ce la farò.

Testimoni mi son le lucciole.

Esulto piano per non impensierire le stelle. Grande non sono io, ma Colui che mi parla. Io? Solo trascrivo.

Chi sia a dettare non saprei, ma intanto la mia mano scorre, supera il torrente e ogni altro volo intorno.

Godo di questa elettricità interiore che mi guida la mano. È nutriente, mentre la marmellata solletica la guancia e l’orzo scende giù in picchiata. A volte mi dovrei dare alla fuga assieme ai miei pensieri folli che affollano la mente. Per ora sosto ancora, e mi do alla macchia.

Esulta, esulta, testina picchiarella. Ormai l’alba di agosto si inchina a un nuovo giorno. Ci rivedremo. Quando? Alla seconda luna piena.

GRAZIE