LUCI DI LUGLIO

“ Mi apro alle stelle”. Così mi dico portando lo sguardo ancora e ancora verso il blu. Tutto è blu. Sono circondata dal blu. Me ne sono accorta da tanto tempo. Il blu che cerco oggi passa attraverso l’azzurro del cielo, ed è ovunque. Posso arrivarci nuotando nel mare, o scavando un tunnel dal prato in giardino, o tendendomi in aria oltre le nuvole. “ Scavando un tunnel dal prato in giardino?!”, mi chiede una lucciola incuriosita al punto che la sua lampadina furoreggia intermittente. “ Certo!”, le dico con ovvietà, “ perchè se scavo un tunnel in giardino, e scavo, e scavo, e sono fortunata abbastanza da non inceppare in qualche roccia imponente o nell’Eldorado, da qui riesco direttamente a tuffarmi nel blu che sta di là”. “E come potresti mai riuscirci!?”, mi domanda la lucciola sempre più curiosa. “Ma come”, le dico io, “non lo sai che la Terra è rotonda??”. “ È vero, è vero!”, annuisce la lucciola colpita fortemente dalla visione d’insieme prodotta dal mio racconto che le balena luminosa davanti agli occhi, tanto che la sua lampadina… esplode! “ Ecco, ora me ne dovrò stare al buio per un pezzo! Mi toccherà aspettare che apra il negozio di lampadine laggiù, tra i gelsomini e le ortensie. Per intanto, è blackout, nero, buio totalissimo!”. “ Ma nooo, dai”, dico alla lucciola cercando di consolarla, una soluzione furba vedrai che la troviamo. Aspetta un po’…”. Rimugino qualche istante, avendo in realtà mentito alla lucciola tanto per prender tempo, mi reco nella stanzetta delle meraviglie, rovisto un po’ nei cassetti della vecchia credenza, quella bella, vecchia vecchia, quella del nonno, e…evviva! Ci trovo tantissime bellissime candele, proprio dei colori più belli, proprio di quelli che piacciono a me!

“ Che ne dici, lucciola, se intanto che il negozio di lampadine apre, non sostituiamo quella fulminata con una di queste candele, o anche tutte, se vuoi, se ci stanno nel tuo lanternino!?”, propongo alla piccola lucciola avvilita, e lei si riprende un po’ dallo sconforto, e riporta lo sguardo prima caduto a terra dritto dritto davanti a sé. “ Quante candeline!”, esclama soffiandosi il naso, “ e, davvero, che bei colori hanno!! E sono pure profumate! Mi piacerebbe…”, e si ferma a riflettere pensosa”, quella color ciliegia, no no, anzi, forse preferirei il color malva!”. “ Come desideri”, le dico io, e le faccio notare che su una livrea nera come la sua qualsiasi colore farebbe figura. Da lì all’avere la candelina accesa è un attimo. Che effetto strabiliante! Una lucciola che fa luce a candele non si era mai vista all’Eremhome!

E infatti, nell’arco di qualche istante, complice anche l’alone profumato che si diffonde attorno all’insetto, la piccola lucciola si ritrova circondata da compagni e compagne strabiliati pure loro dalla novità. Ora ne ho almeno mille davanti alla finestra della stanzetta delle meraviglie,tutte sparpagliate sul vetro: chi vuole la candela viola, chi quella nocciola, chi quella alla vaniglia, chi quell’altra ai frutti di bosco. Ma io mi ero solo aperta alle stelle! E desideravo solo cantare la mia poesia al blu! Come mi salvo adesso da questo stuolo di lucciole in invaghito assembramento di candele? “ Seguimi”, mi sento dire da una voce rombante proveniente a sprazzi dal giardino. A bocca aperta, volto la testa a guardare e rimango affascinata da una coppia di ali blu-violacee che fuori tempo, in mezza sera verso il notturno fitto, spazzano l’area sopra il gelsomino e le begoniette.

Le lucciole sono così tante che il riverbero delle loro lampadine illumina a giorno un’ape legnaiola.” Il polline a quest’ora della sera è più dolce”, mi confida segretamente l’ape tra un’immersione e un’altra nelle corolle bianche dei fiori di gelsomino, non disdegnando di quando in quando le vicine ortensie belle gonfie di rosa ripresesi dopo la calura intensa del giorno. Ipnotizzata, seguo le giravolte dell’ape che, muovendo i fiori, ne sparge il profumo intorno. E sono in estasi! In questo turbinio scomposto di lucciole, di luci soffuse di candele e fiori profumati, e blu, e viola, e di tutto di più, mi stendo pancia all’aria sulla riva della collinetta e incontro il luccichio di lassù. “ Mi apro alle stelle”, ripeto a me stessa, e mi rituffo nel blu.