I SEGRETI DELLE STELLE

Ad esempio intuire, cogliere pensieri di natura non ordinaria, è tipico delle chioccioline che si aggirano in giardino alla fine di un innocuo acquazzone estivo. Con le loro antenne puntate curiose verso l’alto, ricevono messaggi dall’aldidove, progettandovi scalate immaginarie. Un’animaletta di tal guisa l’ho giustappunto incontrata subito dopo uno scroscio zuzzerellone che ha fatto rintanare di corsa tutti in casa. Io e lei non perdiamo tempo e improvvisiamo un breve dialogo da buon vicinato. “ Chiocciolella”, le dico io, “ dovresti fare più attenzione quando attraversi i vialetti dell’Eremhome! Poco poco che ti investo con una ciabattata rosa delle mie!”.” Eh, sì, grazie per la tua premura. In effetti, appena scorgo cadere qualche gocciolina d’acqua dal cielo, sono presa da un furore che non so, aguzzo le antenne in su e metto il turbo alla ricerca di qualche segnale proveniente dal cosmo, senza curarmi più di dove sto andando!”. “ Sì sì, ti capisco, amica mia! Anch’io ultimamente mi prodigo con più cura a guardare in su: che lo faccia internamente a occhi chiusi e occhio aperto, o usando la mia antennina che pulsa sulla punta dell’orecchio sinistro, sempre quello è lo scopo: carpire messaggi dall’Universo interno ed esterno, e farmi elevare il più possibile sopra questa cappa fumosa che per poco ancora invaderà la Terra”. “ Oh sì!”, commenta la piccola chiocciola, “ siamo spettatrici della grande transizione, un evento davvero epocale per tutti. Che onore potervi assistere! È bene tenersi pronti. Prodighiamoci verso il “lassù”, e che gli strumenti di senso fisico e metafisico facciano il loro dovere! Io, a tal proposito, mi lucido le antenne ogni giorno, e considera che finiscono in occhi!”. “ Bene!”, le rispondo però un po’ perplessa, dato che la vedo partire dalla punta del mio nasone trascinandosi in su verso la fronte,

e aggiungo: “ Controlla anche la bussola, perchè mi sa che ha bisogno di una taratina…”.”Giusto!”, dice lei, solleva la sua casetta come fosse una gonna dell’Ottocento, si gira di 180 gradi, e riparte verso il giardino. “ A presto!”. “ A presto!”, ci rispondiamo cordiali e sorridenti, mentre lei, con un’andatura da elegante e possente nave da crociera, imbocca il vialetto diretta al boschetto di trifogli e petali di rosa, lasciando dietro la sua scia luccicosa.

Sulla scia sberluccicante della chiocciolina, dunque, mi immergo nell’ “aldidove”, piedi in terra, testa fra i pianeti. Sgorgano colori da ovunque, roteano fra i campi celesti sorridenti a righe e a pois, mentre le comete mi sfiorano appena. Come si arriva nell’aldidove? Semplice! : guardi in su, affondi le mani nel blu, spingi un po’ a destra, un po’ a sinistra, con volontà, ma senza forzare troppo altrimenti il blu si strappa, infili la testa, fai un balzerello e…hop, ci sei! Il foro per l’aldidove è fatto, ed è fatta, ci sei!

Non servono arnesi, né alambicchi, formule magiche, né astrusità. Se lo vuoi, ci sei! E quando sei nell’aldidove, nell’infinito spazio, il cuore si allarga, diventa grande, e ride, e balla con i pianeti, i corpi celesti a righe e a pois, mentre le comete lo sfiorano appena.

Non serve respirare, perchè ci sei, nel respiro, sei il respiro. Turbini di gioia, ventate di allegria, gioielli splendenti a manate copiose a destra e a sinistra, in su e in giù. Balla, cuoricino, balla, nell’aldidove, che la Vita è la Vita, che la Vita è una, che la Vita è tanta, e non finisce mai. Con la testa nel foro io, sorridente, partecipo alla Vita indaco che cresce, che si espande, che muta e si trasmuta mutevole e cangiante, e i pianeti perlati le corollano in aria. Ma non c’è aria, c’è amore. Troppo, troppo amore! La vibrazione è alta. Per oggi mi basta. Di questa Vita grande mi basta poco, a scintille contate. Saluto i pianeti a righe e a pois, saluto le comete che mi sfiorano appena, saluto l’indaco trapuntato di stelle, chiudo la botola verso l’aldidove. Lo posso riaprire quando voglio. Per questo riesco ancora a stare qui. Apro una nuova pagina del mio diario, l’oggi è tutto da disegnare, il qui è tutto da compiere, con il foro per l’aldidove sopra la testa, il cuore brillante, i nuovi suggeriti colori nella mia mano. Grazie! Poi, a mezzogiorno, scriverò poesie.