IN UN ” PUFF…”

“ Ma…davvero sto volando??!”, si domanda perplessa la coniglietta Puffa levitando da terra. “Perchè… so di poter fare dei salti prodigiosi, sul tetto della mia baita di legno, per esempio, ma davvero non credevo di riuscire a salire così in alto!”. Inclina la testolina un po’ all’insù, la piccola coniglia blu dell’Eremhome, e si scopre appesa a 4 sottilissimi fili di seta con ognuno a capo una splendida farfalla.

“Per tutti i broccoli e le foglie di lattuga!”, esclama stupefatta, che magia è mai questa? Sogno o son desta? Sì, sicuramente deve trattarsi di un sogno, di un sogno lieve, e meraviglioso. Mi sento così…leggera, senza peso, librata in un’aria tiepida e senza sbalzi, con un dolce profumo di carota che mi aleggia sotto il naso. Guarda!!! Quella laggiù è la mia casetta, sotto la magnolia e il calycanthus, sì, è proprio lui, e quella…quella…è Moma, la mia amica di salterelli! Moma, Moma!”, chiama la coniglia Puffa, “guarda, guardami,sono quassù!”. Chiama, Puffa, la sua morbida coinquilina, la chiama a più ondate, ma senza esito. Dal gruppo di farfalle Puffa sente una bionda alata che le dice dolcemente:” Mia cara, lei non può sentirti, e nemmeno vederti! Tu sei passata oltre ormai!”.

“Come passata oltre??!”, dice sconvolta Puffa. “ Ma, ma io…sto benissimo. Passata oltre? Per che cosa? Così, all’improvviso, senza poter salutare, senza poter nemmeno sgranocchiare un ultimo pezzo di carota!?” .”Già”, le risponde la farfalla,”proprio così succede, all’improvviso, e rientri nella vita grande, e quel che è fatto è fatto!”.”E dove zampetterò?!”, chiede Puffa stordita.” “ Zampetterai sulle nuvole,” risponde con ovvietà la farfalla. “Beh, io non ci sto!”, si lamenta Puffa,” andarmene in questo modo, senza salutare, è pura maleducazione! Io potrò pure essere passata oltre, ma mi lascerò cadere nel vuoto se non potrò salutare la mia famiglia per un’ultima volta, e la mia amica Moma, con cui ho condiviso tre, anzi quasi quattro anni di mitica terrestritudine fra trifogli, erbette deliziose e raggi di sole! Riportatemi giù, fate qualcosa, o mi lascio andare!”. “ Arieccoci!”, commenta la farfalla,”ne abbiamo trovata un’altra di polemica…questa vuole salutare…”.”Ok”, rispondono le altre tre in coro.”Tecnicamente si può fare, perderemo un po’ di tempo, ma il codice lo prevede che a richiesta si debba accontentare il transvolante per un ultimo saluto. Pelo blu, ascolta”, dice la farfalla interlocutrice tra Puffa e il gruppo di farfalle trasportatrici dalla terrestritudine al blu dipinto di blu,” al mio segnale di via avrai 10 secondi per dare un ultimo saluto a chi desideri: sarai di nuovo visibile in quel breve lasso di tempo, e non più di quello.” “ Mi sta bene!”, risponde Puffa focalizzata sull’obiettivo, e la congrega alata la porta sopra la sua vecchia dimora dove l’amica Moma riposa inconsapevole in mezzo ai fiorelli appena spuntati. “ VIA”, proclama la farfalla bionda a Puffa, e la coniglia appare d’incanto davanti all’amica di giochi. “ Puffa!”, esclama la coniglietta rossa vedendo l’amica appesa al cielo in un’aura arcobaleno.”Checcifai appesa a delle farfalle!”. E Puffa risponde:” Ho dieci secondi per dirti che sono passata oltre, che torno su, che ti voglio bene, e grazie per la compagnia!”. Moma in un lampo realizza la situazione e, con gli occhi non ancora offuscati dalle lacrime, fa un balzo, afferra una carota dalla mangiatoia, mira bene e lancia il prezioso ortaggio all’amica in partenza. “ Prendi qua, amica mia, ti voglio bene anch’io, grazie e arrivederci a un giorno nel blu dipinto di blu.” Puffa, con una mossa scaltra, brandisce la carota e…puff!”. Poi nulla, silenzio, attimo di atmosfera sospesa, come in un giorno di eclissi totale, e niente più Puffa, niente più farfalle, niente più aura arcobaleno. E Moma rimane così, con la zampetta ancora posizionata verso l’alto in un cenno di saluto,

mentre un’ape di passaggio, ignara, si esercita nel suo loop.

FINE