Ci sono certe parole che attualmente mi piace molto pronunciare: una è naif, che si scrive con due puntini sulle if, ma dato che non so come fare per trovare il carattere corretto sulla tastiera lo scrivo così; l’altra è pois, che si scrive come poi con l’aggiunta di una esse finale, e quella la so scrivere. E penso che per la storiella che devo scrivere oggi mi servirà qualche boccolo in più. Così mi “ arriccio-spiccio” i capelli, indosso appunto la vestaglia rosa a pois, ghermisco la penna, ingrano la marcia e parto!
LA STORIELLA CONTINUA
Allora, dove eravamo rimasti? Ah, sì, ora ricordo!: a Demetriolino, filosofo dei pianeti e delle stelle, e alla sua cotta amorosa per Faustina regal topolina. E all’averli lasciati in balia di una storia d’amore che si ricamasse da sé. In effetti, oggi tira vento, e il vento è sempre foriero di cambiamento. E dal vento foresto foriero di cambiamento, non si sa mai che non ne venga fuori un fidanzamento. Allora osservo Demetriolino steso sul foglio dello sketchbook e gli domando:” Cheffai?”. Lui mi risponde gentile:” Vivo all’interno di una vita antica e contemplativa. Osservo il mondo, e rifletto. Guardo la terra: dopo l’ultima nevicata il prato si è intenerito con la dolcezza del giallo. Percepisco che il mare è laggiù e non mi parla se non per dirmi che devo fissare il cielo. Perchè nell’immensamente immenso azzurro tutto è possibile. Allora guardo il cielo e noto che è tempo di arcobaleni, e mi dico che se le nuvole sono viola ci sarà un perchè”. Fisso Demetriolino nelle sue piccole pupille nere e gli dico:” Poeta mi sembri, più che scienziato.” “ Infatti”, mi risponde lui cortese, “ la scienza non è nata per giustificare il cinismo, ma per erigere altari a Dio creatore di cotanta bellezza. La scienza serve solo per servire il mio cuore, che ora è di Faustina, piccolo nasino di perla rosa, e per portarle la magia delle albe e dei tramonti”.
Mi mostra un arnese strano che regge in mano:” Vedi? Con questo strumento posso telecomandare la luce del sole e farla confluire in un sistema di specchi (ancora tutto da collaudare in verità), per portarla fino al castello di Faustina qui all’Eremhome, luogo come è noto sprovvisto di albe e di tramonti.” “ Ingegnoso e romantico a un tempo!”, commento esterrefatta. “ Tutto è pronto”, taglia corto lui, e con un clik fa partire il meccanismo.
Come d’incanto, la sequenza di specchi si attiva, e un vaporoso tramonto rosa e oro arriva a Faustina esultante, mentre il gatto di Demetriolino assiste perplesso e anche un po’ preoccupato alla scena assiso sul suo trono tiragraffi domestico.
“ Complimenti!”, esclamo io rivolgendomi al padre dell’invenzione, e Demetriolino commenta:” Se qualcosa succede è perchè noi la facciamo accadere. E se è bella, dobbiamo autoringraziarci per averci creduto. E ora scusami… dopo questo successo, ne ho un altro per cui lavorare. L’idea mi è sgorgata nella testa per l’appunto or ora! E parte per un’altra stanza .“ Vieni con me, seguimi!”. Obbedisco lusingata. Ci troviamo di fronte ad una grande porta. “ Busso sempre prima di entrare nel mondo della Fantasia. È un mondo prezioso, che ha delle regole”, mi dice Demetriolino. Sapersi stupire, ad esempio. Lo stupore non deriva dalla consapevolezza di interagire con qualcosa di fantastico, ma dalla presa di coscienza che la verità è vera. Perchè la verità è più grande di quella piccola porzione che riesci a raccimolare con l’occhiale dello scienziato, e in quella verità più grande c’è pure la fantasia. La realtà è così grigia, così opaca, così prevedibile, arida, noiosa, ripetitiva. Una barba insomma. La fantasia è il suo colore. E se la scali con accuratezza, incontri la magia. Perchè chi sostiene che la verità sta nella normalità è un folle. E allora sì che senti la vita vibrare. Io amo farmi suonare dalla fantasia che conduce alla magia. Nell’attimo attonito. E ogni volta risorgo!”.
Zittita dalla filosofica poesia oso chiedere:” Adesso, che intenzioni hai?”. Demetriolino mi fa l’occhiolino e annuncia:” Ecco la magia!” E in un battibaleno ci si materializza davanti uno stupendo castello rosa a pois!”.
“ Ancora pois!”, esclamo io a gran voce”, io adoro i pois!”.” Tu, certo!”, aggiunge Demetriolino, ma il castello è… per Faustina. Se lei accetterà, sarà la nostra casa!”. Io sono veramente stupefatta! Non c’è occasione all’Eremhome per non svenire di meraviglia.” E adesso???”. Demetriolino mi guarda palpitante e risponde emozionato:” Manca solo un sì! Vado in missione, e che le stelle e i pianeti e il cielo tutto e il mare e la terra mi assistano!”. Parte Demetriolino verso il vecchio castello vintage di Faustina.
Lei è là ad aspettarlo, bellissima, con il tramonto rosa e oro vaporoso ancora negli occhi e nel cuore. Lui si avvicina a lei tremante, lei lo prende per mano e gli sussurra dolcemente:” Questi specchi arrederanno stupendamente la sala del nostro castello shabby rosa a pois!”. I due si guardano felici e si incamminano verso la loro nuova dimora dove vedranno comodamente tante albe e tanti tramonti oro e rosa vaporosi, insieme.
FINE