Ieri la luna mi ha parlato e mi ha detto: “ Le rose fioriscono al chiaro di luna”.”Davvero?”, ho risposto io con gran stupefazione, “ ora si spiegano molte cose, e soprattutto queste rose in giardino”.
“ Luna argentea, ti ricordi?”
“ Sì, mi ricordo, mi ricordo bene tutto, perchè tutto è adesso. Nè prima, nè dopo: adesso.”
“ Quando piangevo, e mi consolavi?”
“ Sì, mi ricordo.”
“ Quando mi sentivo sola e tu arrivavi?”
“ Sì, mi ricordo”.
“ Quando ero nel dubbio, e mi illuminavi?”
“ Sì, mi ricordo.
“ Allora adesso, come l’allora che non c’è, perchè è adesso, vieni da me a consolarmi, a farmi compagnia, a illuminarmi.”
“ Sì, vengo.”
Insieme ci dirigiamo sotto la piccola cornice di un quadretto piccino. “ Avevo tre anni, un acquerello, il mio primo acquerello. Tu eri già là, mentre Io creavo, io ci ritorno adesso, ma adesso potrei crearne uno uguale. Stesse tinte, stesse pennellate, e quella donna seduta, di profilo, che mi tiene in grembo, sono io?”. “ Sì, sei tu, sei sempre tu. Adesso come allora. O figlia, o nutrice, o bambina, o artista, sempre tu. E io sempre io. Luna argentea, adesso.
Questa piccola storia ricamata con i raggi della luna è tratta dalla mia piccola storia, ed è vera. Appena posso, appena me ne ricordo, mi sposto sopra il nastro dell’ognidove e dell’ognitempo con la mia navicella di sola luce, che sono io, e sono. Così mi riincontro bambina, o anziana, e mi parlo. Ho sperimentato che tutto è qui e ora, che tutto è ognitempo e ognidove, che tutto è Uno, e in questi momenti di beatitudine, solo luce, mi cerco, mi trovo, mi ritrovo, e sono.
Questo sperimentare, questa luce, questo essere, è di tutti, è per tutti. Basta schiuderci, ciascuno nel proprio tempo, ciascuno nel proprio dove.