VISTA CIELO

Infilo il naso nello spiraglio della finestra socchiusa appena, e inspiro l’aria espirata dal gelso amico che stamattina, assieme alle campane delle 7 del paesino più su, mi ha svegliata a suon di foglie cadenti. Foglie gialle, oro, ruggine e ancora verde, che quando toccano terra fanno rumore di legno, chè ce l’hanno nell’anima. Ancora per metà assopita poi, da lontano, note di flauto dolce. È Tonino in vena di fare da pifferaio magico. “ Uè, Tonino, qual buon venticello mattutino ti porta nella mia cameretta a far concerto dolce?!!”. “ Sara, su, sveglia, presto, alzati, ormai non c’è più molto tempo. È l’ora dei commiati dagli alberi che stanno per abbandonarsi al sonno dell’inverno. Andiamo a salutarli, insieme. Ho composto una musichetta veloce che faccia loro da ninna nanna e saluto contemporaneamente. Ho lo spartito qua, vedi?, ma l’ho già memorizzata”. E mi mostra un foglio di carta di riso verde oliva un po’ stropicciato ma carino assai! “ Tonino, uffa, c’è una pioggerella da lombrichi stamane, non mi va. Preferisco ascoltare le gocce che cadono sulle foglie del gelso che cadono, dai!”. Non mi risponde nemmeno, Tonino. Mi guarda con i suoi occhi verdi, al solito mi incanta…vado. Inforco le ciabatte da giardino in pigiama e vestaglia rosa a pois, e mi incammino con Tonino lungo il vialetto del giardino, lui , Tonino, spifferante, io un po’ vinta, un po’ sognante. Giungiamo al cospetto di pruno Rosabruno, guardo in su, seguo la melodia di Tonino. Entro nel cuore dell’albero amico, gli sfioro dolcemente i rami, ancora due foglie appese che sembrano orecchini d’epoca. Mi porta a guardare tra le due foglie, e scopro un tesoro! “L’ultimo fiore fiorito è per te. Grazie per essere passata a salutarmi! Ora ho un gran sonno. Ci rivediamo a primavera. Anche se dormirò, però, tu passa a trovarmi ogni tanto: io ti percepirò lo stesso, sotto la mia chioma nuda ma viva. E se il vento complice mi aiuterà, muovendo i rami, potrò salutarti ancora.” Io, intenerita e commossa, lo abbraccio con il cuore e una lacrimuccia scola giù dagli occhi addormentati confusa con le gocce di pioggia. Mi soffermo a guardare quel fiore paffutello e rosa, vista cielo, e mi perdo nella beatitudine. Mi riporta qui il flauto di Tonino. “ Tonino, grazie per avermi obbligata ad alzarmi, tutto tutto tutto è stato magico! Grazie!”. Ma Tonino è già lontano, con la sua melodia. “ Proseguo con la mia ninna nanna, ho tutto il bosco da salutare,non c’è tempo, e …pregooo!”. Lo vedo circondato di note indaco e arancioni, pieno di musica e meraviglia. Ancora per qualche giorno, a me resta la promessa dell’albero: un fiore paffutello e rosa, vista cielo.