All’ Eremhome parla la natura. Ed è così discreta che a volte non la senti neanche. In questa campana di vetro mi faccio portare l’alba dalla poiana e il tramonto dall’airone. Ho chiesto: “ L’Eremhome non ha nè alba nè tramonto. Qualcuno potrebbe portarmene dei pezzettini, così che anch’io possa un po’ goderne?” E mi sono stati recapitati acquerelli di soli sfumati e di soli ardenti. Poi ho trovato il rosa dell’alba in una rosa e il rosso del tramonto nelle foglie dell’acero.
Oggi, con la preghiera che fa da sottofondo al mare che non vedo, rileggo i pensieri scritti ieri, con l’eco della lotta giusta e bianca ancora nell’orecchio. Pensieri forti. Pensieri sinceri. E poi mi accordo con l’unico sole dell’Eremhome, sole di mezzogiorno, anche lui forte, anche lui sincero. E gli dico che non ho paura di niente.