IO E JONNY.

Questa la devo proprio raccontare. Ormai tutti sanno che l’Eremhome, luogo fisico-astratto dove la realtà sublima da un’altra parte e la vita suggerisce cose che non so, è affollato di creature strane, più strane direi. Tali strane creature sono dunque così , strane nella loro strana modalità di interfacciarsi con il solito. Solito è…il solito, ciò che accade, che capita, che più o meno ho capito come funziona, ma più meno che più. Dunque, allora, ricapitolando, questi pensieri che oggi rotolano come sassi nel torrente in piena, fra tante tali strane creature che affollano l’apparente solo dell’Eremhome, c’è Jonny-mosca-cronista. Lui è un single, si sa, tutto dedito alla sua professione che ama con ardore: raccontare le vicende di qui al suo affezionatissimo seguito di folLOVERS. Mi spia spesso, e anche questo si sa, per riportare notizie suggestive dei giganti al suo pubblico. Ordunque, ieri me ne stavo sulla panchina davanti alla cucina a ritagliare funghetti e uccellini incoronati per decorare una delle mie curiose versioni di “ Racconto breve”, la storia che Tonino Indaco, etereo ragazzo-fiordaliso raccoglitore di luce, mi ha dettato in un periodo oscuro di questa mia esistenza recente. Orbene: percepisco una presenza accanto a me, sulla panchina, volgo appena lo sguardo verso destra e infatti…eccolo lì, con il suo taccuino degli appunti che gli è stato donato dal nonno, scrittore pure lui, tanto tempo fa, a spiare come al solito le mie attività! Più del solito, direi. Ammicca una mossetta non so se di autodifesa o predisposizione al colloquio quando lo osservo, sentendosi scoperto, ma inaspettatamente, rimane, non fugge volando via come è sua abitudine. Io penso:” Io ci provo”, e gli rivolgo la parola. “ Ciao Jonny, buongiorno, checcifaiqui, così vicino a me? Non hai paura della mia essenza umana che di solito quelli come te li prende a giornalate o a palettate?”. E lui, per niente sorpreso del fatto che sappia il suo nome senza averglielo chiesto : “ Bzzz, zzzz, ZZZ”, appunto così mi risponde. Non avevo mai sentito la sua voce, curiosa assai, come il suo look con cravattino, sportivamente elegante. “ Meglio così, allora”, gli dico io, felice di avere la sua fiducia. Lui prosegue, e mi spiega che è stato attratto dal mio recentissimo e primo esperimento di ecoprint realizzato su un foglio acquarellabile decorato con foglie d’acero e fiori di ibisco. Le impronte blu, viola, gialle risultate dal contatto dei vegetali con la carta hanno sorpreso anche lui, che da poco si dedica allo studio dell’arte, come mi racconta. Accetta poi di essere immortalato dalla fotocamera del mio cellulare in vari scatti ricordo che gli farò avere tramite WhatsApp.

E poi e poi, con un voletto rapido, mi si posa sul dorso della mano: “ Ciao Jonny”, gli ridico, ”sei venuto anche a vedere che ritaglio? Fammi fammi compagnia!” E lui , a sorpresa, sfregandosi le zampe, mi risponde: “ Oggi mi diverto tantissimo, fantastico, siamo amici e imparo la tua Crearte”.

Così, per quanto accaduto, posso affermare che si sono ulteriormente accorciate le distanze fra i Regni, e che l’Eremhome si dimostra ancora una volta palestra sperimentale di incontri e nuovi tipi di amicizia. Perchè, tutto bisogna provare! In attesa del suo articolo che verrà pubblicato presto sulle Cronache dell’Eremhome, naturalmente.

E poi, a voler suggellare l’amicizia stretta con Jonny, anche i pettirossi che son tornati, a dire che l’autunno, malgrado il sole ancora così intenso, è alle porte, anche dell’Eremhome.