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Se il dubbio e l’incertezza governano la psiche della casalinga domenicale sul menù del giorno, che ataviche e ingiustificate memorie ordinano debba essere più speciale e lussuoso del solito, la sottoscritta, che si sottrae volentieri a schemi imposti di doveri di ruolo, questa domenica ha deciso di dedicarsi alla realizzazione di un pasticcio sì, ma sui generis. Eccomi allora munita di: caffè, the, fogli di carta casa e una teglia che è proprio quella che uso solitamente per le lasagne al forno, qui a Kenelot rigorosamente e gustosamente vegetariane. Obiettivo? Invecchiare la carta per i miei libricini.
Un passatempo facile e divertente utile al confezionamento del materiale vintage che tanto apprezzo.
O è vecchio, o , se è nuovo, deve poterlo sembrare. La procedura non si discosta in nulla dalla preparazione delle lasagne al forno, quelle commestibili. E il risultato è più duraturo di un pasticcio che se ne vola via nello spazio di tempo di un pasto. Ed è soprattutto gioia per gli occhi e per le orecchie. Dopo l’infornata e una rapida asciugatura sulla stufa infatti, l’effetto raggiunto è più che mai soddisfacente. Profumo di caffè, di cui adoro l’aroma ma che non consumo, e il fruscio che fanno i fogli. Quello stropiccio meraviglioso, la consistenza trasformata del foglio, ognuno diverso dall’altro per come le fibre hanno assorbito caffè e the. L’orecchio sussulta felice al suono della carta.
E per fortuna che domenica siamo a pranzo dalla mamma…
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