MAGIE DELL’EREMHOME

A volte capita, ma non sempre, di scorgere con la coda dell’occhio, in giardino, un brillio, uno scintillio, della durata di un battito d’ali. Sotto la salita delle ortensie, verso l’area dedicata agli attrezzi, ex ricovero degli animali, dove il verde è più scuro e dominano i gelsomini, qualche cosa appare.

Devi essere pronto a catturare l’evento con riflesso rapido da gazzella, perchè è un attimo. Ma a mente fredda, la memoria riporta a galla dettagli che dal vivo, mentre accade, in tempo reale, non si sa nemmeno di poter registrare. E allora la luce, che percepisci minuscola, si dilata a misura di una palla. Il puntino acquista profondità, e larghezza, e colore. Spesso appare soda e al contempo trasparente, una bolla di sapone, ecco; poi la memoria zoomma all’interno e si scorge qualcosa, una figura, una silhouette delicata. Si distingue, a guardare ancora meglio, con la mente sottile espansa ad abbracciare ogni dettaglio, che quel qualcosa è in realtà…qualcuno! Sembra proprio una fata, una fata dei fiori, proprio una fata! Eterea, delicata, gioca proprio con i fiori. E vola! E io penso: “Chissà quanti articoli ha scritto Jonny cronista su queste fate, e chissà se si conoscono…”.

Magie dell’Eremhome!

Margherita, che ha il nome di un fiore, le attira più di tutti quanti noi giganti dell’Eremhome, e con lei si attardano volentieri. Perchè di lei…si fidano. E così abbiamo la fortuna di un ritratto di quelle più vanitose che amano farsi ritrarre dai colori. Che meraviglia! Chi l’avrebbe mai detto che un puntino di luce possa ospitare al suo interno tanta bellezza. Sapere poi che ne spetta una ad ogni fiore, foglia e filo d’erba, di queste creature diafane e indefinite, mi fa guardare il prato con occhi diversi, più attenti, e soprattutto là, alla salita delle ortensie, dominate dal verde scuro dei gelsomini.