Di fronte a un laghetto alpino, in un tutto rarefatto, Tonino se ne sta quieto, seduto a gambe incrociate, a compilare la sua lista: “E poi una scala: mi servirà per arrampicarmi in cielo; e una gerla, appunto, una gerla, per depositarci dentro le stelle una volta raccolte; e poi, poi…”. Tonino assorto nel suo elucubrare pensoso: “Ma dove, non so dove, poter trovare ciò che mi occorre, qui, nel luogo più alto a cui si possa arrivare a piedi, qui, che lago e cielo sono così vicini da confondersi!?”
“Fermati, entra, sali”, sente Tonino una voce che non parla, da una bocca che non c’è.
“Tu, che a ogni passo fai primavera, tu, che la tua corona muove universi, fermati, entra, sali; fermati, entra, sali!”
Tonino sente ma non sente, vede ma non vede, parla, ma non parla.
Muto, esclama: “Oddio, ma tu, sei Dio!”
“Troppo, troppo pomposo quel nome, ragazzo! E abusato! Con il tempo, chi mi ha chiamato così ha finito per confondermi con Babbo Natale! O meglio, non chiamarmi affatto: sarebbe riduttivo e fuorviante. Tanto comunque, anche senza nome, io sono.”
“Uh, bello, mi è sempre piaciuto tanto essere! Adesso io e te, qui, adesso, io e te, io in te, tu in me, voce che odo senza sentire, dimmi, dimmi, dove, che non so dove, posso trovare gli strumenti per la luce? Sai, io sono un raccoglitore di luce!”, dice Tonino tra l’imbarazzato e l’orgoglioso.
La voce che non parla risponde: “Specchiati nel lago, e vedrai”.
Torna ai sensi, Tonino, rivede la montagna, il cielo, il lago. Impacciato, a quattro zampe, si sporge sull’acqua da una piccola roccia abitata da stelle alpine, guarda giù, ancora non vede, non capisce, riguarda, e poi, d’incanto, si vede: “Lo strumento…sono io!”
Vola, Tonino, vola felice, ora che ha trovato il suo dove non so dove, che è lui, salta, balla, canta incontenibile entusiasta, le stelle alpine che gli fanno il coro, e la festa esplode. Poi Tonino, esausto di gioia, trafelato, con il cuore palpitante in gola, ricade sul prato, abbandonato. E una stella , timida, gli chiede:
“E adesso che hai avuto la tua risposta, che farai?”
E Tonino, con un sorriso grande così, e la luce negli occhi, risponde: “Scendo, esco, condivido”.
Clicca qui per leggere gli altri capitoli!