L’allarme ufficiale è scattato ieri mattina quando mi sono accorta che gran parte delle farfalle dei collage, staccatesi dalle copertine, hanno iniziato a svolazzarsene libere in giardino.Che colpo mi è venuto! A repentaglio il lavoro dei miei dopocena, pagine svuotate, il quaderno all’aria, un vero trambusto. Fuori, il cielo assolutamente azzurro, a tessere di mosaico, spruzzato qua e là, giallo, viola, blu, verde, rosa, rosso. Sprazzi intermittenti di colore su quel fondo assolutamente azzurro: le ali delle farfalle in fuga. Una mi grida, fra una giravolta e un’altra, che un febbraio così non si vedeva da un pezzo, e che il calore invitante del sole obbligava a un giro in libertà. “Per un po’ scegliamo noi dove posarci, se su un bocciolo, un ramo, o un calzino del bucato fuori a stendere. Sono occasioni imperdibili queste, dobbiamo approfittare”. Osservo il turbinio carnevalesco, arresa alla cosa. Poi dico: “Romantico, va bene, ma ricordatevi che non siete farfalle vere, siete solo farfalle di carta!”