Bussole

Mentre cucinavo le lenticchie riflettevo su come la caduta nella materia sia soltanto un rimbalzo: infatti noi siamo caduti per rimbalzare, non per rotolare! Ma, dopo lo schianto, vedo molti disorientati dallo shock che invece di tendersi nella spinta ed esercitare tutta la loro atleticità per spiccare un balzo in alto da record olimpico, rotolano qua e là nudi, pensando di essere chi il lavoro, chi una nonna, chi il barbiere di Siviglia, chi un direttore d’orchestra, un naso o un cappello. Figure che invece che essere equilibrate misurate, armoniose, sembrano quadri di Picasso, frammentate e scomposte. Mah, penso io, a cadere c’è proprio il rischio di perdere la memoria, e con essa la strada del ritorno. Eppure, prima del lancio, avevamo ricevuto tutti le istruzioni per l’uso della caduta! E chi si crede mare pur essendo goccia, magari si rallegra, ma quanto può durare? Invece, se non ci identificassimo troppo in quello che facciamo, ma piuttosto ci tendessimo per raggiungere un più alto livello di chi siamo , pur nascendo piangendo, potremmo forse vivere bene e magari morire anche meglio. A non perder la bussola…