É la volta che incontro mio nonno poeta volatosene di là già da gran tempo nella dimensione sogno che precede di un pelino tutti i miei risvegli quaggiù, “Sara”, mi dice, al telefono di una cornetta recuperata facendo a metà un caco mela, “ho bisogno che tu mi faccia un favore” Certo” dico io, tutto in telepatia però, perché nella dimensione sogno che precede di un pelino tutti i miei risvegli quaggiù non servono i telefoni cachi mela! “scrivi qualcosa di bello alla nonna, che io sono impedito a farlo! “Momento di sospensione, dato che anche la nonna se ne è volata di là già da gran tempo e, quindi, penso io, potrebbero pure incontrarsi e sbrigarsela fra loro, poi accetto. Accetto sì, ma cosa scrivo?! Tempo qualche giorno e mio nonno poeta mi detta così: “Mia Gea, mio cuore e cuore di nessuno, tra le stelle ancora ti amo e così per sempre.”
Ora il pensiero giace in un cuore rosso di carta fra frammenti di vetro in un barattolino dell’Ikea, sulla loro tomba(perché c’è da dire che sono pure sepolti insieme nella stessa tomba). Il nonno non ha perso la sua vena poetica e la nonna…non ha ancora risposto…