Come le maree, non sono mai completamente mia. Mi appartengo a spot. Ci sto, finché sto. La consapevolezza di non possedere un controllo totale sulla mia esistenza terrena è una lezione molto dura da apprendere ma estremamente funzionale a un concreto senso di pace interiore. Quando l’onda del posso si avvicina, mi tengo pronta ad attivarmi nelle mie piccole scorribande fra piani multipli: è il momento del fare, dell’azione dinamica organizzata ordinata entusiasta. Inevitabilmente quando questa corrente si ritira, rientro anche io e approfitto per programmare la prossima onda. Così ciclicamente e arresa sto nel mio precario equilibrio come una goccia di pioggia sul ramo. E intanto l’orchidea ha buttato un nuovo getto!