“ Anime stelle, a raccolta!!
“ Signor sì, Signora!”
C’è fermento nell’isolata conca dell’Eremhome. Si percepiscono note nuove nell’oceano musicale della notte. Una raffica improvvisa, ingiustificata all’apparenza, e forte, fortissima, e tutte le campane a vento del giardino si mettono a svolazzare e a tintinnare. Le poche foglie secche reduci sui rami appassiti iniziano una danza frenetica, da nord. Il canale si è riattivato, la porta, come un tempo, aperta, spalancata, urla il ritorno. Ghiacciate, le luci dell’ultima renna superstite che emette i suoi luccichii, fanno da eco alla brina scintillante. E le anime stelle? A raccolta, come ho detto. La piccola porzione di giardino fra la porta del salotto e l’ulivo Oliver è esattamente il luogo di miglior passaggio dell’esercito di anime stelle. E che burrasca di luci, ma belle, dico, belle assai. Ballano un ballo nuovo, a un ritmo nuovo, che mette stupore e allegria. Eccole passare, come bolidi, a sfiorarmi il pigiama, a congelarmi le gambe, io che, catturata dallo sconquasso, ho voluto espormi al freddo per vedere. Stelle stelle e ancora stelle, in fila, poi a gruppi gremiti, poi un momento di vuoto, e poi un’altra fila. Sono belle, dicevo, sorridenti, piene di energia, di voglia di cambiare il mondo, questo mondo, appiattito violentemente sui falsi credo e le dialettiche da smorfia, imburattinato. Nelle loro luci in controluce appaiono sagome di bimbi. Altre stelle sorpresa? Non saprei, bisognerebbe indagare meglio. Fatto sta che arrivano a ruota, a decine, centinaia, migliaia, a dare il cambio alle anime vecchie, troppo vecchie per starci in questo mondo. E vedi cuori zampillanti, e cervelli fosforescenti, in abiti sgargianti, indaco, arcobaleno, cristallo! Come in un parco giochi rotolano giù da quello scivolo celeste, passano davanti a casa, zigzagano tra l’erba e riprendono quota arrampicandosi veloci su una scala tutta d’oro infinita verso il blu gridando:” Caricaaaaa!”. È un movimento circolare che procede in senso orario senza sosta, ipnotico e fantastico. Vedo le anime stelle salire e scendere, scendere e risalire, in un turbinio potente di risate argentine. Altre anime stelle lassù le sento fare il tifo e acclamare di gioia al magico gioco, e le vedo dimenarsi nel tentativo di sganciarsi dal tessuto del cielo. “ Vogliamo venire anche noi al luna park, vogliamo contribuire, vogliamo brillare, vogliamo far ribrillare il mondo! Fateci brillare. Ci facciamo brillare!”
Poi, all’improvviso, più nulla.
Rientro in casa, e nella realtà reale. Silenziosa e fredda, ma bella. E dalla tasca destra del pigiama perdo un biglietto. Lo raccolgo, lo apro, lo leggo:
“ andrà tutto bene!”
firmato: anima stella SPERANZA.