“Arrriveremo volando”. Mai che un incontro eccezionale mi si sia palesato da un buco nel terreno o da una pozza d’acqua, ma sempre regolarmente dal cielo. Allora io, fiduciosa nella predizione, mi sono messa ad aspettare, anche con un po’ di timore, devo ammetterlo. In parte per la regalità degli Esseri che sto attendendo, in parte per la generale situazione apocalittica che sto vivendo, e per l’ignoto che di suo atavicamente spaventa, quieta ma turbacchiata, appunto, attendo. So che ci sono, Loro, i Principi del cielo, sfolgoranti di amore e di fulgida bellezza, biondi, leggeri. Tonino Indaco, etereo ragazzo fiordaliso raccoglitore di stelle, si è già recapitato all’Eremhome, infatti, ad anticipare una più massiccia venuta, ma lui non mi spaventa. La luce dell’altra sera mentre ero fuori in giardino invece, candida, silenziosa, proveniente da nord, che mi puntava dritta dritta, pacifica, in ricognizione, e che mi si è fermata sopra la testa, e che mi ha fatto fuggire, quella sì che mi spaventa! Ma anche mi riempie di curiosità. Quel raggio di amore potente, oh sì che lo vorrei sperimentare. Telepaticamente è una cosa, ma direttamente…non oso immaginare. I Fratelli Maggiori, i Principi del cielo! Guardo fuori dalla finestra: un ciuffetto bianco-argenteo fluttua delicato: “Siete arrivati??!”, esclamo con il cuore in gola. Poi osservo meglio: piumini di pioppo! Mi sa che dovrò attendere ancora, che non sono ancora pronta al sublime incontro, ma una fetta di torta del mio compleanno gliela metto da parte, garantito!