Il ragazzo dai fiordalisi in testa è difficile, anzi, quasi impossibile, scorgerlo quando se ne sta in mezzo a un prato di papaveri. Così accovacciato arriva giusto giusto all’altezza dei fiordalisi e non riesci proprio a distinguere dove finisce una sua ciocca di capelli e dove invece inizia l’indaco del fiore. “Amici fiori, per me siete sempre fonte di ispirazione. Stare in mezzo a voi mi fa dimenticare di essere umano”. Alcune spighe di grano concordano, facendogli notare che anche il giallo dei suoi capelli si intona con loro. Da basso poi dei fili d’erba si arrogano il diritto di essere coinvolti nelle somiglianze, perchè il loro verde è giusto giusto come quello degli occhi del giovane.
“Cos’è questa magia che mi fa sentire un po’ fiore, un po’ prato, un po’ vento come quello che muove le nostre chiome!? Cos’è questa sensazione di non avere confini, di essere questo e quello, dentro e fuori, e questo calore nel petto, che non so?! E sentirmi volare!” Dolce, ingenuo, puro Tonino, che vive un’esperienza grande, estatico, sul principio dell’estate, in un campo di papaveri e fiordalisi e spighe di grano. Dopo questa, molte saranno le ciocche che gli si coloreranno di indaco.nnn
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