Steso a pancia in giù, mani sotto il mento, Tonino Indaco sta al cospetto del mare.
“Il mare è…è, a volerlo acciuffare con il pensiero”, dice Tonino Indaco, “qualcosa di talmente strano che va indagato per forza. Intanto è appunto strano, ed è bagnato, e tanto basti a capirne la questione. Poi, fatto ancora più strano, non ha ombra. L’acqua gli arriva dolce, ma poi si fa salata, e questo è mistero grande.” Poi, dopo queste riflessioni, Tonino si rivolge al mare: “Caro mare, come sei grande! E infatti ti appellano “mare magnum!” Ti guardo e non capisco, e come ti amo, e come mi fai paura. Immenso sei, e profondo, e potente! Cosa pensano gli uomini a volerti incatenare con le dighe, a sporcarti con i loro rifiuti, a svuotarti la vita che ti nuota dentro!? Tu che abbracci la terra e dondoli i gabbiani!”.
“Tonino, suvvia”, risponde il mare, “non darti pena, che io c’ero che ancora Adamo non era stato concepito! Sono mare, e ben contento di esserlo. Sono stato fatto così, e ce ne sarà bene una ragione. Ma io non mi faccio troppe domande, mi limito a essere mare senza limiti. Fluisco in lungo, in largo, ascolto tante lingue, e quando piove incontro un po’ il cielo”.
“Oh, mare, cosa mi racconti! È davvero un piacere per me starti qui ad ascoltare. Con quella voce di schiuma e l’eco delle onde! E i tramonti?”
“Sì”, concorda il mare, “a volte anche il sole viene in visita da me, e sono ammaraggi indescrivibili. Che scosse quando ci tocchiamo, salta rosso dalla superficie che riempie tutto il cielo intorno!”.
“Sii”, esclama Tonino, “e io resto a bocca aperta davvero!”.
Poi, dopo una breve pausa, Tonino prosegue:
“Ora, caro mare, ti seguirò fino a quelle rocce laggiù, lungo la riva, cercando tesori sepolti sotto la sabbia. Ci ridiamo appuntamento a più avanti, se ti va, e intanto mi porto via una conchiglia in ricordo di te e della tua voce.
È bello pensare di poterti ritrovare altrove accostandomela all’orecchio. E di quella conchiglia che ti registra farò tesoro nella mia borsa a tracolla”.
Si stacca pian piano dal mare blu, Tonino Indaco, in punta di piedi lo tornerà ad incontrare.
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